Si aprirà sabato prossimo con un evento in piazza Maggiore, dalle ore 15 alle 19, la campagna referendaria del Comitato Articolo 33 a sostegno del referendum consultivo per l’abrogazione dei finanziamenti pubblici alle scuole private che si terrà il 26 maggio a Bologna.
L’appuntamento, promosso dai referendari, servirà a ribadire le ragioni del “sì” all’abrogazione dei finanziamenti e avverà con la partecipazione di attori tra cui Ivano Marescotti, musicisti, pittori, studenti del liceo artistico, fumettisti, genitori e cittadini che sostengono la causa. Verranno letti brani sulla scuola pubblica e ci saranno laboratori per bambini.
E se il costituzionalista Stefano Rodotà ha dato il suo sostegno al comitato accettando anche la carica di presidente onorario, la grafica del manifesto che accompagna la campagna di Articolo 33 è firmata, invece, dal giovane art director grillino Davide Zannoni, consigliere 5 Stelle del quartiere San Vitale.
“Appoggio un’iniziativa non aggressiva nei confronti dei privati e rispettosa dei diritti e degli obblighi della Repubblica” ha scritto Rodotà in un messaggio di adesione, rimarcando che “le scuole private si possono liberamente istituire senza oneri per lo Stato, è un principio della Costituzione”. “Sempre la Costituzione prevede che sia la Repubblica a istituire le scuole statali, di ogni ordine e grado – conclude il giurista ed ex Garante della privacy – e quando ci sono difficoltà economiche, bisogna prima di tutto garantire le risorse per le scuole statali” e comunali.
Lo slogan “VotiAmo scuolA pubblicA” è stato proposto, invece, da un gruppo di giovani che stanno contribuendo alla comunicazione per il referendum. “Votiamo scuola pubblica perché è gratuita, laica, ed è il fondamento della democrazia – spiega il Comitato – perché siamo stanchi di vedere negato il diritto alla pubblica istruzione”. Uno slogan trasversale che accompagnerà tutta la campagna fino a maggio.
Tra i sostenitori del referendum ci sono anche la Fiom, la Federazione Lavoratori Conoscenza della Cgil, Cobas, Usb, il Movimento 5 Stelle, l’Idv, Pdci, Prc, Sel, Verdi e l’area programmatica congressuale “La Cgil che vogliamo” di Bologna.
[Fonte Adnkronos]